Nel cuore dell'Abruzzo

Nel cuore pulsante dell'Abruzzo sorge Chieti. Il grazioso comune si divide in due parti: Chieti alta e Chieti scalo. Numerosi sono i monumenti e i siti archeologici presenti su Chieti alta. Recenti ritrovamenti hanno portato alla luce terrecotte architettoniche, frammenti di statue e ornamenti in bronzo e rame, che fanno supporre che il colle è abitato da più di 3500 anni. Questi ritrovamenti sono adesso esposti nel nuovo museo archeologico della Civitella che sorge su uno dei quartieri storici più belli della città. Nell'area dell'acropoli è possibile ammirare ancora tracce dei templi ellenistici. Recentemente sono stati ritrovati i ruderi dell'anfiteatro usato dal I secolo a. C dai gladiatori. L'anfiteatro ha una forma ellittica, gli ultimi scavi hanno anche portato alla luce il muro che divide l'area dalla tribuna. Ad ulteriore testimonianza del passaggio dei romani da Teate sono i tempietti di San Paolo, che rappresentano il luogo di culto più antico della città. I primi due sono composti da cella con pronao e cripta mentre il terzo è composto solo da cella e cripta. Risalenti al II secolo a. C sono le terme, l'accesso era consentito tramite delle scale che portavano a un atrio in cui è presente una pavimentazione raffigurante Nettuno. Di fronte all'atrio erano poste delle vasche ricoperte di marmo. I vani erano strutturati in modo da sopportare la pressione dell'acqua e del terreno mediante nicchie poste intorno ai nove ambienti. Straordinaria è invece la Chieti sotterranea in cui sono presenti numerose cisterne collegate tramite cunicoli di areazione. I cunicoli sono di due tipologie: i primi erano quelli con il compito di trasportare l'acqua, i secondi avevano il compito di raccoglierla. E' possibile visitare questi luoghi grazie allo 'SpeleoClub Chieti', che con ingresso gratuito vi farà rivivere il passato. Presso Villa Frigeri è possibile ammirare i reperti storici che si trovano nel museo archeologico d'Abruzzo dove sono custodite opere come il gigantesco Ercole seduto proveniente dal tempio di Alba Fucens. Numerose sono le chiesi presenti in città. La chiesa di santa Maria del Tricalle è il più antico edificio ottagonale presente a Chieti, si tratta di un ex tempio dedicato a Diana che poi in epoca moderna venne restaurata e affidata alla vicina chiesa di San Francesco. La chiesa di Santa Chiara adornata di stucchi e dorature è il più importante ex monastero delle clarisse. A renderla particolare è il suo affresco raffigurante l'assunzione di Maria. La Cattedrale di San Giustino è la chiesa principale di Chieti, nonostante i numerosi lavori di restauro conserva ancora l'impianto barocco settecentesco. L'aspetto esterno è neogotico mentre lo stile interno barocco e la cripta ha uno stile gotico. L'interno a tre navate con dipinti attribuiti a De Mayo e Persico. La facciata esterna è poco visibile a causa del monumentale campanile con rosone e raggi. Da Chieti Alta diamo uno sguardo alla Chieti scalo che a differenza della vecchia è popolata da numerosi studenti che frequentano l'Università Gabriele D'Annunzio. La processione del venerdì santo di Chieti è la più grande d'Italia, nonché la più antica. La processione è il proseguimento della messa del venerdì santo ed è considerata la parte centrale della settimana santa. In questo evento si commemora la morte di Gesù Cristo con una processione che attraversa la città, i cittadini più devoti si mascherano da incappucciati e trasportano stendardi neri tenendo tra le braccia la statua in legno del Cristo morto e portando in spalla la statua della Madonna Addolorata. Ruolo di fondamentale importanza ha l'arciconfraternita del 'Sacro monte dei morti' una delle pie istituzioni che da anni organizza l'evento. Singolare è la preparazione alla processione che inizia con la deposizione del cristo morto ad opera della confraternita, successivamente le varie congreghe effettuano il rito della vestizione e si incamminano verso la Cattedrale per prendere luogo alla messa, all'imbrunire prende via la processione. La processione è aperta dal grande stendardo della confraternita raffigurante la corona nobiliare e si svia tra le vie più antiche della città.