I congiurati di Genova raccontano.

Al confine tre Liguria e Piemonte, lungo le rive del Fiume Scrivia, si trova il borgo dove sentieri montani conducono a cime panoramiche e dove si possono gustare i prodotti locali, come i canestrelli di castagne e le patate quarantina. E' un paese ricco di storia, dove sorgeva il Castello dei Fieschi, famiglia di condottieri che lo fece edificare nel XV sec. Grazie ad un progetto di valorizzazione l'area del rudere è stata ripristinata e, con l'aiuto di un collegamento mediatico, i personaggi che vi abitarono e i loro nemici, ci raccontano la storia della congiura di Genova. Viveva nel Castello Sinisbaldo Fieschi che con la moglie Maria della Rovere aveva tre figli. Di politica liberale e rivali dei Doria che governavano Genova, approfittarono del degrado in cui versava la Città di mare, vessata dalle tasse e dalla dispotismo, per rivalersi. Nel 1547 il figlio Gianluigi ordì a proposito una congiura con i francesi e recatosi al porto per rovesciare il governo e mutare la Costituzione, subì un incidente, morendo nella caduta. Il fratello Ottobono riuscì a raggiungere Giannettino Doria e lo trafisse mortalmente, interrompendo la dinastia. Cominciò allora la manovra di vendetta e, virtualmente, entrano in scena il messaggero e l'Olgiati che pose assedio al Castello. Tra gli itinerari più panoramici si ricorda quello di Sant'Agostino, che conduce alla vetta del Monte Liprando da cui è possibile ammirare, nelle giornate terse, il Monte Rosa, IL Cervino, Il Monviso e una grande parte degli appennini.