Il tunnel in fondo al mare.

Il porto é l'attracco più vicino per visitare i lidi del Parco Naturale. Si può prendere l'imbarcazione pubblica che conduce a quelli più famosi o in alternativa noleggiare un gommone e scegliere antri più piccoli, in disparte dalle rotte obbligate, lungo i 40 Km di pareti, pendii, caverne e grotte di mare. Si sceglie la seconda imbarcazione che ci conduce alle piscine di Venere, acque semi-racchiuse tra due moli naturali, celesti e limpide, belle come la dea cui sono dedicate. Si prosegue verso la punta più a sud, una grotta sprofonda dal mare dentro la terra, fino all'oscurità, dove la luce dell'ingresso macchia di celeste l'antro. Si fa ritorno ai lidi intermedi, in particolare il lido di Goloritzé, che ha avuto origine da una frana, scivolata dal costone in mare. L'arco naturale allunga l'ultimo dito della mano nel mare, giocando con la luce del sole e il riflesso dell'acqua. Dietro il promontorio il monolite di 143 m, immerso nel verde, ricorda una cartolina del centro America e l'acqua di un profondo blu, è baciata dalle sorgenti di acqua dolce che la rinnovano e la rinfrescano. Le alghe, che abitano l' ultima grotta, si sono adattate alla luce filtrata nella risacca che si insinua dolcemente, e rosee si fanno gioco del sole, che non le tocca ma le pensa.