La rocca e lo sperone roccioso.

La rocca di costruzione spettacolare, a picco e a filo della costa rocciosa su cui si erge, fu edificata dai longobardi nel 600 a. C. per controllare sia la valle del Rio secco, necessario per gli approvvigionamenti, sia la riviera adriatica, dove attraccavano le navi bizantine per porre assedio ai villaggi di entroterra. Con un vuoto storico si salta alla data del 1525, quando un documento traccia il restauro voluto da Annichino per adeguare la struttura difensiva, all'uso delle armi da fuoco. Tra 1531 e il 1600 Carafa rinforzò le mura con una torre circolare e, nel 1577, commissionò la Chiesa di san Rosario e la cisterna per l'acqua piovana. Le ultime modifiche furono eseguite dai de Corvis, tra il 1600 e il 1717, quando fu abbattuto il ponte levatoio e sostituito con una garetta fortificata di ingresso. Corvo de Corvis è ricordato per la morte giunta per mano di un villico che intese difendere l'amata dal Jus primae noctis che egli pretendeva. Il Castello è stato donato dall'ultimo proprietario, Croce Terni, al Comune nel 1996. La visita inizia dalla scalinata ricavata nella roccia con terrazzamenti inclinati. Varcato il corridoio sulla destra si incontra la torre sentinella e il cortile con la torre del carcere e una piccola Cappella angioina. Sullo sperone più alto si erge a strapiombo la torre di guardia in pietra sbozzata e mattoni al di sopra della Chiesa di San Piero, del 1568, che mostra la facciata barocca, il portale romanico e l'abside rotata.