Il lavoro è femminile.

Fondata dai Monaci basiliani, la località si trova nell'istmo di Catanzaro, su una collinetta dalla quale si vedono il golfo di Squillace e quello di Sant'Eufemia. Distrutta nel terremoto del 1783, gli abitanti, amandola, la ricostruirono con i tufi locali. Molto caratteristica è la fontana di Donnafiori con sei cannelle decorate e le quattro vasche-lavatoio simbolo del borgo. Le manifatture sono finalizzate all'attività produttiva in senso stretto e in senso lato, là dove le creazioni sono al contempo artistiche. Possiamo infatti visitare il vecchio lavatoio delle olive dove si estraeva l'olio dalla sansa o i telai che al fuso e rocchetto filano la seta, ottenuta dai bozzoli dei bachi, aggrappati alle foglie del gelso. Angoli contadini ma raffinati, estremamente evoluti e consegnati alla tradizione dalle mani femminili, che lavorano pregiati tessuti e li tramandano. Si visitano inoltre il Bosco sospeso, dove passeggiare tra alberi secolari e la casa di Cefaly che qui fondò una scuola di pittura detta cortalese, in linea con il verismo napoletano e il macchiaiolo toscano.