Non basta una vita per conoscere Dolcedo.

Il borgo si allunga sullo sperone roccioso che nella parte più alta ospitò il primo nucleo del borgo. Di fondazione Longobarda, in località Castellazzo fu edificato nel 1028 il Castello di Oldorico Manfredi, ma la prosperità del villaggio è da attribuire alla presenza dei Monaci Benedettini di San Colombano che con il buon governo delle campagne e dell'agricoltura, svilupparono la coltura dell'olivo. I copiosi torrenti che si gettano dalle coste montane, favorirono l'utilizzo dei Mulini e dei frantoi. Nel 1100 conquistarono il territorio i Marchesi Bonifacio da Vasto e in seguito i Marchesi di Clavesana, che resistettero a Genova incontrandone la sanguinosa repressione nel 1233. Nel '600 Dolcedo conosce un'altra felice stagione, diventando autonoma nel 1613, quando la popolazione cresce a 4000 abitanti. Succederà la peste e ancora altri periodi di tensione che non hanno abbattuto Dolcedo, grazie al governo intelligente dei corsi d'acqua. Le sue vie, i mille angoli annunciati da archi, piccoli antri e giochi di luce si intrecciano con i rampicanti che ammantano i palazzi e i bastioni a picco sul torrente. In ogni angolo di Dolcedo è scritto un pezzo di storia.