Una delle perle dell'Appennino Marchigiano

Immersa nel verde, il borgo di Fiastra è considerato una delle perle dell'Appennino Marchigiano; ci troviamo all'interno del Parco dei Monti Sibillini. Sul versante adriatico, troviamo la Valle del Fiastrone: poco conosciuta ma mozzafiato per il visitatore che giunge su questo territorio alla ricerca di bellezze naturali del genere. Con il tempo il turismo si è fortemente sviluppato facendo leva, appunto, sul paesaggio. All'interno del Parco troviamo molti percorsi facilmente percorribili; particolare attenzione si deve dare alle escursioni che si inoltrano nel canyon delle Gole del Fiastrone. Si può giungere anche alle pendici delle lame rosse, tappa d'obbligo per chi giunge in questo borgo: si trattano di formazioni a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia, tenuta insieme da argilla e limi e formatesi grazie all'erosione degli agenti atmosferici. Ancora visibili a Fiastra sono i ruderi del castello medievale appartenuto ai Magalotti dal 1170 al 1259. Vi è presente anche un patrimonio religioso inestimabile ascrivibile tra il XIII e il XVII secolo, disseminato per le varie frazioni di Fiastra. Nella chiesa madre, dedicata a San Paolo, oggi inagibile, è custodita l'opera 'La conversione di San Paolo' di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, noto artista del Barocco italiano. Altra tappa importante è il santuario del Beato Ugolino: nasce come chiesa di San Giovanni Battista e dentro risiedeva una comunità benedettina intorno al X-XI secolo. Successivamente sono stati aggiunti gli affreschi, la chiesa è in stile romanico, il quale si limita all'essenziale, ossia al rapporto con Dio. Superato il portale in pietra bianca, la chiesa presenta due navate collegate da due arconi poggianti su un pilastro. Nell'abside, di forma semicircolare, si possono osservare i bellissimi affreschi. Dal 1373 la chiesa custodisce il corpo di Ugolino Magalotti, discendente della famiglia Magalotti. Dal punto di vista enogastronomico il territorio ha molto da offrire: dai formaggi agli insaccati, tra cui il 'ciuscolo' ma non dimentichiamo il tartufo, protagonista di molti piatti; rinomato è anche il vino proveniente da un vitigno autoctono.